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sabato 9 febbraio 2019

Allium subhirsutum L. Aglio pelosetto Selvatico

Non abbiamo mica finito con gli aglietti selvatici!
In Italia sono presenti oltre 70 specie diverse di Allium.
Dopo avervi presentato l'aglio triquetro e l'aglio orsino, oggi scopriamo le caratteristiche di Allium subhirsutum, comunemente e graziosamente chiamato aglio pelosetto.

E' una pianta erbacea perenne del genere Allium
che oggi appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae (vecchia
classificazione fam. Lilliaceae).


Nome italiano: Agghiu sarvaggiu (Sicilia, Etna), Aglio pelosetto (Italia), Aglio subirsuto (Italia), Aglio viperino (Toscana), Allu de carroga (Sardegna, Cagliari), Moly (Toscana).

Distribuzione Allium triquetrum
Fonte / Source:
Portale della Flora d'Italia / Portal to the Flora of Italy
http://dryades.units.it/floritaly
Come l'aglio triquetro, anche questo aglio è tipico della fascia mediterranea. In Italia lo si può trovare a partire dal livello del mare fino ai 600 metri di
altezza. Entrambi gli aglietti condividono gli stessi
ambienti ed è possibile scoprirli vicini. L'aglio
pelosetto predilige appunto i boschi, le garighe, gli
incolti e i bordi delle stradine di campagna ma anche i luoghi aridi.
E' meraviglioso ritrovarlo nelle tasche delle rocce da cui pendono le sue folte e lunghe foglie. (vedi foto)
DESCRIZIONE
Il suo bulbo bianco, la cui forma va da rotonda a leggermente ovata, è avvolto da più tuniche membranose di colore grigiastre. Il diametro non supera i 2 cm. Da esso diparte il fusto a sezione cilindrica ricoperto nel primo tratto da una membrana che lo inguaina. Data la morbidezza delle lunghe foglie il portamento generale della pianta è disteso su un lato. Il vento e le pioggie pettinano le sue foglie orientandone la direzione.


Le foglie, da 2 a 4 per pianta, dipartono dallo stelo. Di lunghezza variabile tra i 10 e 20 centimetri, terminano a punta. Sono flaccide, lisce e lineari. Il margine delle foglie di questa specie è lungamente cigliato, cioè provvisto di piccoli peletti, carattere specifico da cui la specie prende il nome A. subhirsutum ovvero "Aglio leggermente peloso".


I fiori sono raggruppati in cima allo scapo fiorale che è alto tra i 15 e i 20 cm e termina con una brattea contenente i fiori. Alla rottura della brattea, i fiori raggruppati in ombrelle, solitamente in numero da 10 a 40 , emergono e si dispongono formando una semisfera.
Per ogni fiore i petali sono 6, bianchi e lanceolati. Gli stami bianchi si dipartono dalla base dei petali e le loro antere sono di colore bruno rossastro. Il colore delle antere aiutano a non confondere Allium subhirsutum con Allium subvillosum (presente solo in Sicilia) che ha stami piu sporgenti dei petali e antere gialle. La fioritura avviene da marzo a maggio.



Il frutto è composto da una capsula suddivisa in tre sezioni che a maturazione si aprono completamente lungo le suture dorsali lasciando cadere i semi (1-2 a loggia) sul suolo.

Quest'anno inseriremo nuove foto dei frutti di Allium subhirsutum


Lo scopo di questo articolo è puramente informativo e non è quindi destinato a fornire consigli alimentari, medici, diagnosi o trattamento.



È pianta commestibile e il suo gusto è di aglio dolce.

Il fiore è frequenrato da insetti impollinatori tra cui Apis mellifera.
A patto di saper riconoscere la specie e le sue parti, può essere usato fresco durante tutto l'anno, in quanto si puo raccogliere allo stadio di solo bulbo, di foglie e di fiori.
L'intera pianta può essere usata in cucina sostituendo agevolmente l'uso dell'aglio comune (Allium sativum).


Dato il suo sapore gustoso ma meno aggressivo dell'aglio comune, si possono usare le foglie per preparare delle salse, come il pesto d'aglio selvatico (vedi foto sotto) per condire pasta, ravioli, carni e pesci.
Con i bulbi si può preparare la bagna caöda, le bruschette d'aglio, il salmorigano per il pesce.
Con i fiori si può preparare un ottimo tempura da servire con fermentati salati, dare gusto alle minestre, condire insalate e misticanze offrendo anche il loro lato coreografico nelle portate.


Anche questa specie, come l'aglio triquetro e l'aglio orsino descritti in questo blog, è utile alla creazione di foodforest e progetti di permacultura sul nostro territorio senza incorrere nel rischio di inquinamento biologico dato dall'uso di specie "aliene".
In Italia è presente in tutte le regioni del meridione e su tutta la costa tirrenica. Si trova anche nelle zone aride in prossimià di laghetti e garighe. Si adatta ad ogni terreno sia acido, neutro o alcalino purche sia umido. E' comune trovarlo sui bordi delle stradine di campagna.


Coltivazione
Si può coltivare in vaso usando i bulbi o le piantine. Un terriccio mediamende concimato può andare bene. Distanziare i bulbi singoli o a gruppi (max 10 per gruppo) a 2-3 cm tra loro, interrandoli a circa 5 cm di profondità. La profondità di interramento delle piantine invece, varia in base alla lunghezza del gambo. Posizionare quindi le piantine ad una profondita tale da mantenere il tratto verde appena fuori dal terreno. Non tollerando i ristagni d'acqua è necessario aggiungere sul fondo del vaso del materiale inerte come cocci di terracotta o sassolini, per permettere al vaso di drenare l'acqua in eccesso raccolta durante le annaffiature manuali o le pioggie. Al nord Italia o a quote superiori a 600 metri sul livello del mare è opportuno spostare le piantine in luogo riparato dalle forti gelate nei periodi più freddi dell'anno.

Ti abbiamo indicato i caratteri più importanti per riconoscere questa specie. Se nonostante ciò non riesci a trovarlo ma sei interessato a ricevere le piantine di Allium subhirsutum selvatico scrivici su labottegaselvatica@libero.it



Fonti:
Portale della Flora d'Italia http://dryades.units.it/floritaly/


Articolo originale di La Bottega Selvatica. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons

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